domenica 3 maggio 2020

"Fase 2": istruzioni per l'uso

L'assessore all'istruzione Alice Piacentini e l'assessore alle politiche sociali Luciano Beccaria hanno scritto una lettera aperta alla cittadinanza, pubblicata sul sito internet ufficiale del Comune di Sergnano, con alcune indicazioni e raccomandazioni per l'avvio della cosiddetta "Fase 2", cioè il periodo di graduale riapertura delle attività in necessaria convivenza con il Coronavirus. Ecco il testo integrale della comunicazione:

E' finalmente arrivata la fase della riapertura! Eccoci alla tanto discussa fase due! 
Abbiamo pensato di scrivere a tutti per invitare quelli che volessero leggere queste nostre riflessioni ad un comportamento adeguato e di buon senso in questa decisiva fase di riapertura. Nella nostra professione abbiamo imparato con il tempo che l’educazione (sanitaria, in questo caso) è la cosa più importante che si possa mettere in campo. È un processo lungo e complesso ma che, se adeguatamente coltivato, porta a risultati persistenti e sostanziali. E molto superiori a quelli che si ottengono con metodi coercitivi (multe o divieti) perché quando le persone capiscono i reali vantaggi che ottengono, li applicano con metodo e costanza. Ecco, per il Covid 19 pensiamo possa essere la stessa cosa! 

All’inizio regnava paura e sconforto, nessuno sapeva bene come comportarsi! Era necessario chiudersi in casa, sospendere le attività e imparare un nuovo stile di vita! È così che abbiamo imparato a confrontarci con il virus, a convivere con lui. Abbiamo imparato le regole essenziali per permetterci di affrontarlo, di evitare il contagio e, in particolare, abbiamo imparato le due regole sostanziali che credo ci abbiano dato i risultati attesi:
- il distanziamento sociale (stare sufficientemente lontani riduce moltissimo il rischio di essere contagiati per via respiratoria);
- il lavaggio delle mani, il metodo più semplice per evitare di portare alle mucose della bocca, del naso e degli occhi virus raccolti toccando oggetti contaminati) o, in alternativa, l’uso di disinfettanti per le mani.

Abbiamo imparato che le mascherine chirurgiche (quelle non filtranti) sono in grado di ridurre comunque l’emissione di virus nell’ambiente e quindi il loro uso riduce il rischio per tutti di essere contaminati. Con il passare dei giorni i comportamenti di molti si sono conformati: ho visto personalmente file di persone in attesa di entrare in esercizi commerciali, ben ordinate e distanti, equipaggiate di guanti monouso e mascherine! Una cosa che difficilmente si vedeva in Italia!  Ora dobbiamo imparare a lavorare giornalmente in presenza del virus. Abbiamo imparato (o almeno questo è stato il personale percorso) che la fase di completa chiusura non può essere eccessivamente prolungata! Rende impossibile a molti la possibilità di procurarsi di che vivere e perciò mette a rischio di gravi rivolte sociali! Dobbiamo per forza trovare un equilibrio accettabile tra possibilità di svolgere una normale (o quasi) attività lavorativa e rischio di venire a contatto con il virus. Chiusi in casa minimizziamo il rischio di ammalarci ma ci esponiamo al rischio di mancare delle risorse basilari per vivere; con una ripresa delle attività lavorative abbiamo la possibilità ottenere le risorse che ci occorrono ma con un maggior rischio di infettarci! Tutte e due queste istanze sono ugualmente importanti! 


Quale può essere la soluzione? L’abbiamo detto all’inizio. Educazione, buon senso e prudenza sono le parole magiche che ci possono portare verso la soluzione del problema. Lasciamo ad altri le valutazioni su tamponi e i test sierologici per effettuare la mappa del contagio! Sono cose forse più per tecnici di settore! Quello che però abbiamo imparato in queste settimane di chiusura sono sufficienti per mettere in atto misure prudenziali che possano efficacemente difenderci. Gli strumenti sono sempre quelli:
- il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine (ricordiamoci che chi porta la mascherina DEVE comunque rispettare la distanza prevista per ridurre il rischio di contagio); 
- il lavaggio delle mani (o l’uso di igienizzanti) dopo essere stati in luoghi pubblici e tutte le volte che si sospetta di aver toccato oggetti contaminati. Naturalmente è prudenziale usare guanti monouso se si pensa di essere particolarmente a rischio.
Sono cose di per sè semplici, ci portano via non più di qualche decina di minuti al giorno ma sono minuti tremendamente importati per tutti, per la nostra salute, per quella dei nostri famigliari e per quella di tutta la comunità. 

Anche a Sergnano abbiamo assistito a un considerevole numero di casi (e alcuni, parenti, conoscenti o amici non sono più tra noi!) e, anche a Sergnano, il numero delle persone affette si è con il tempo progressivamente ridotto. Ora dobbiamo dimostrare di aver capito l’importanza di tutte queste restrizioni per salvaguardare noi stessi, i nostri cari e tutti noi. Chiediamo di applicare prudenza e buon senso, chiediamo di ricominciare magari lentamente pensando agli atti che dobbiamo routinariamente compiere nel lavoro e alle persone che ci stanno vicine (o forse troppo vicine!). Chiediamo di ripensare a tutte queste situazioni cercando soluzioni di volta in volta da reinventarsi, necessarie però per garantirci sicurezza! Magari interrompendo il lavoro ogni tanto per lavarsi le mani! Magari programmando sanificazioni periodiche di strumenti o luoghi condivisi. E invitando tutti i collaboratori e amici al rispetto di queste norme! 

E lo chiediamo per la vostra salute e sicurezza, e per la salute e sicurezza di tutti! E lo chiediamo anche per il ricordo di chi ci ha lasciato e che non dobbiamo nè vogliamo dimenticare. Cari saluti e un abbraccio virtuale.
Alice Piacentini - Assessore all'Istruzione
Luciano Beccaria - Assessore ai Servizi Sociali

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